
Tra Scopello e San Vito Lo Capo si apre uno dei tratti di costa più autentici della Sicilia: la Riserva Naturale dello Zingaro. Un luogo dove il mare incontra la montagna e la natura domina ancora tutto.
Questa guida, grazie ai consigli dei gestori di Parco degli Aromi, hotel a Valderice (TP), offre informazioni essenziali — sentieri, calette, regole e consigli pratici — per organizzare una visita consapevole, nel rispetto di un ambiente fragile e prezioso.
Dove si trova e come arrivare
La Riserva si estende lungo il Golfo di Castellammare, tra Scopello e San Vito Lo Capo, nella Sicilia occidentale. È una delle poche zone costiere italiane completamente prive di strade: si entra solo a piedi, da due accessi ufficiali — Sud (Scopello) e Nord (San Vito Lo Capo).
Entrambi gli ingressi dispongono di parcheggi esterni e i sentieri iniziano subito con tratti di sterrato e roccia. Chi viaggia senza auto può affidarsi ai bus stagionali gestiti da AST, Autoservizi Russo o Tarantola, che collegano Castellammare, Scopello e San Vito. Prima di partire, conviene scaricare la mappa ufficiale con percorsi, calette e punti di riferimento.
Orari, prezzi e stato di apertura
Quando la riserva è accessibile, l’ingresso costa 5 euro (intero), 3 euro (ridotto) e 1 euro per scolaresche e gruppi didattici; sono previste esenzioni per minori di 10 anni e over 65 italiani.
Gli orari cambiano in base alla stagione e alle condizioni di sicurezza. Prima di partire, è sempre necessario verificare eventuali chiusure o variazioni.
Sentieri principali
Lo Zingaro è un luogo ideale per chi ama camminare, ma richiede preparazione e rispetto dei tempi naturali.
Il sentiero costiero (circa 7 km, 2 ore solo andata) è il più frequentato e collega gli ingressi, permettendo di raggiungere le calette. Lungo il percorso ci sono pochi punti d’acqua — uno a Cala del Varo (solo nei mesi estivi) e uno al Museo della Civiltà Contadina in contrada Uzzo.
Il sentiero di Mezza Costa, più panoramico (7,5 km, 3 ore), attraversa contrade rurali e offre scorci spettacolari. Il sentiero alto, invece, sale verso le cime interne e richiede allenamento e meteo stabile. In ogni caso, è consigliabile consultare la mappa ufficiale e pianificare bene i tempi.
Le calette
Sette piccole spiagge punteggiano la costa: Cala Capreria, Cala del Varo, Cala della Disa, Cala Berretta, Cala Marinella, Cala dell’Uzzo e Tonnarella dell’Uzzo.
Sono baie di ciottoli e acqua turchese, completamente naturali e prive di servizi. Solo Cala Mazzo di Sciacca, appena fuori dal cancello Sud, è accessibile senza entrare nella riserva.
Le prime calette, più vicine agli ingressi, sono spesso affollate; le centrali, come Berretta e Marinella, richiedono più cammino ma offrono maggiore tranquillità. Tutte, però, condividono la stessa bellezza selvaggia.
Cosa portare e come prepararsi
Visitare lo Zingaro significa camminare sotto il sole, spesso senza ombra né punti di ristoro. Sono indispensabili scarpe da trekking, 1,5–2 litri d’acqua a persona, cappello, crema solare e qualche snack.
Non esistono fontane né bar lungo i sentieri: evita le ore centrali estive e porta via ogni rifiuto. La regola è semplice: “ciò che porti, riportalo indietro”.
Anche in spiaggia è richiesto rispetto: niente ombrelloni ingombranti o materassini, per non alterare l’ambiente costiero.
Regole e divieti
La Riserva dello Zingaro è un’area naturale integrale con norme severe a tutela dell’ecosistema.
Sono vietati fuochi, campeggio, bivacchi non autorizzati, animali domestici, raccolta di flora o conchiglie, armi, veicoli a motore e l’abbandono di qualsiasi rifiuto.
In mare, l’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Trapani n. 20/2018 vieta la navigazione a motore entro 100 metri dalla costa e l’ancoraggio entro 50. Solo piccole imbarcazioni a remi o a vela possono avvicinarsi, fuori dalle zone di balneazione.
Bivacchi e musei
Per chi vuole vivere la riserva con più calma, esiste un solo bivacco autorizzato in Contrada Sughero, raggiungibile dal sentiero di Mezza Costa. È aperto da ottobre a maggio, per un massimo di due notti, e richiede autorizzazione preventiva (10 euro a persona, ingresso incluso).
Lungo i percorsi si incontrano anche piccoli musei tematici: il Naturalistico, quello della Civiltà Contadina, delle Attività Marinare e dell’Intreccio. Raccontano la vita dei contadini e dei pescatori che un tempo abitavano questi luoghi isolati.
Quando andare
Le stagioni migliori per visitare lo Zingaro sono primavera e inizio autunno, quando le temperature sono miti e la vegetazione rigogliosa. In estate il caldo supera spesso i 30 °C e le calette più vicine si riempiono rapidamente: partire presto o scegliere giorni feriali è la scelta migliore.
In ogni periodo, controlla sempre lo stato di apertura e le allerte ambientali: la sicurezza e la tutela dell’area vengono prima di tutto.






